CRISI UCRAINA: ACCOGLIENZA DIFFUSA E CONTRIBUTI AI PROFUGHI NEL NUOVO DL DEL GOVERNO

Sì all’accoglienza diffusa realizzata con l’aiuto di Comuni e Terzo Settore e contributi ai profughi ucraini che hanno trovato da soli delle sistemazioni. Medici, infermieri e OSS fuggiti dall’Ucraina possano esercitare anche in Italia.

Sono alcune delle misure previste nel decreto-legge che introduce misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina, approvato ieri pomeriggio dal Consiglio dei Ministri. In attesa che il DL arrivi in Gazzetta Ufficiale, così il governo le illustra nel comunicato di fine seduta:

Accoglienza diffusa, sostentamento e contributo per l’accesso al SSN

Il Dipartimento della protezione civile è autorizzato a definire forme di accoglienza diffusa da attuare mediante i Comuni, gli enti del terzo settore, i Centri di servizio per il volontariato, le associazioni e gli enti religiosi (per un massimo di 15 mila persone), nonché a definire forme di sostentamento per l’assistenza delle persone titolari della protezione temporanea che abbiano trovato autonoma sistemazione (per un massimo di 60 mila persone) e a riconoscere alle Regioni e alle Province autonome di Trento e Bolzano un contributo per l’accesso al Servizio sanitario nazionale per richiedenti e titolari della protezione temporanea (per un massimo di 100 mila persone).
Sono stanziati a tal fine 428 milioni di euro per il 2022.

Deroga temporanea alla disciplina del riconoscimento delle qualifiche professionali sanitarie per medici ucraini.

Sino al 4 marzo 2023 è consentito l’esercizio temporaneo delle qualifiche professionali sanitarie e della qualifica di operatore socio-sanitario ai professionisti cittadini ucraini residenti in Ucraina prima del 24 febbraio 2022 che intendono esercitare nel territorio nazionale – presso strutture sanitarie o sociosanitarie pubbliche o private – una professione sanitaria o la professione di operatore socio-sanitario in base a una qualifica professionale conseguita all’estero e regolata da specifiche direttive dell’Unione europea.

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