COSA FACCIAMO

La Mission

I valori a cui si ispira Legacoopsociali e che Legacoopsociali diffonde sono formalizzati nella Carta dei Valori aggiornata ed approvata dal 2° Congresso nazionale tenutosi a Roma l’ 8-9 ottobre 2009:

La solidarietà e la mutualità: sono i principi ispiratori dell’esistenza delle cooperative sociali. Le cooperative sociali costruiscono relazioni con la comunità locale, le istituzioni e con ogni soggetto economico e sociale, perché questi valori, da opzione di persone e di singoli soggetti sociali, divengano motore di una responsabilità pienamente pubblica e condivisa verso i diritti delle persone e per una società più equa e più giusta.

La partecipazione: connaturata all’essere cooperativa, è condizione necessaria per la gestione democratica dell’impresa, per la valorizzazione delle persone che vi operano, i soci, in primo luogo, e per la qualificazione dei processi decisionali.
La partecipazione è il valore cui le cooperative sociali ispirano le loro relazioni con le PP.AA., con i soggetti del territorio e con quanti usufruiscono dei servizi e delle prestazioni da esse offerte.

La legalità e la qualità dell’agire imprenditoriale: sono le condizioni affinché le cooperative sociali possano esprimere e mantenere la propria utilità sociale, contribuendo a strutturare un mercato nel quale la legalità sia non solo un vincolo, ma un sostanziale fattore di competizione.

La laicità ed il pluralismo: sono la ricchezza ed il tratto distintivo delle nostre organizzazioni, poiché per noi l’autonomia e la libertà da vincoli di appartenenza politica e confessionale sono la condizione perché ogni altro valore possa essere praticato.

Il lavoro: inteso non solo come fattore di produzione, è l’asse intorno al quale le cooperative sociali operano per promuovere insieme sviluppo delle persone e dei territori, in un’ottica di valorizzazione delle pari opportunità ed uguaglianza dei diritti.

Le persone e le pari opportunità: mettere la persona al centro delle politiche di welfare implica considerarla non solo utente passivo, ma soggetto protagonista, che ha responsabilità sociali, in quanto ha diritti sociali riconosciuti, facendo dello sviluppo delle relazioni tra le persone, soggetti e contesti diversi, non solo un obiettivo, ma una pratica costante, ed un indicatore privilegiato di valutazione della qualità dei servizi e delle prestazioni che fornisce. Mettere le persone al centro significa riconoscere che per le persone, le famiglie, le comunità, il benessere è percepito in una dimensione relazionale e sociale. Per questo, ogni approccio di risposta ai bisogni non potrà privilegiare soltanto la dimensione individuale e “privata”, né soltanto quella “caritativa e donativa” pena il rischio di tradursi fatalmente in un abbandono a se stessi dei più deboli e in una sostanziale delega a famiglie e comunità a far fronte da sole alle proprie difficoltà.

Il welfare: un welfare che ponga al centro le persone, strutturandosi intorno al binomio opportunità/responsabilità, che garantisca equità nelle condizioni di partenza e nell’accesso alle opportunità perché sia possibile l’inclusione di tutti nel tessuto comunitario e sociale; che promuova legami sociali e coesione, che, quindi, lungi dall’essere considerato soltanto un costo si connoti come investimento fondamentale per uno sviluppo che non scinda la crescita economica dai diritti delle persone.

La pace e la pratica della non violenza: valori da testimoniare quotidianamente nel realizzare i servizi, nell’incontro fra “operatori” e “utenti” o negli stili imprenditoriali dei gruppi dirigenti che operano nell’ambito dell’economia sociale e dei servizi alla persone.

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