CORONAVIRUS, COLPITE LE COOP SOCIALI: 20MILA LAVORATORI A CASA, SERVONO MISURE URGENTI

COMUNICATO STAMPA

EMERGENZA CORONAVIRUS, LE COOPERATIVE SOCIALI TRA I SETTORI PIÙ COLPITI

A CASA 20MILA LAVORATORI, IN LOMBARDIA DANNO DA 1,5 MILIONI IN UNA SETTIMANA

“SERVONO MISURE URGENTI PER IL SETTORE”

Roma, 26 febbraio 2020 – L’emergenza coronavirus sta colpendo in modo grave la cooperazione sociale e i suoi lavoratori. In 6 regioni sono a casa circa 20mila operatori dei servizi di welfare con la chiusura di scuole e asili nido e servizi connessi.

Nel dettaglio, per le 6 regioni del nord oggetto di ordinanza restrittiva, emergono questi numeri: Emilia Romagna oltre 5mila lavoratori; Friuli Venezia Giulia 3mila; Lombardia 4mila; Piemonte 3mila; Veneto 2.600 e Liguria 650. Nella sola Lombardia le perdite stimate in questa settimana per le cooperative sociali ammontano a oltre 1,5 milioni: in totale si può stimare un danno di circa 10 milioni. In Piemonte gli unici servizi garantiti sono i centri per le persone con disabilità, residenziali e semiresidenziali.

In tutte queste regioni tutte le attività saranno ferme fino a domenica primo marzo, in attesa di nuove disposizioni regionali e nazionali. Nello stesso tempo i nostri operatori socio-sanitari e sanitari sono in prima fila seguendo le direttive del Ministero della Salute e le cooperative garantiscono la massima collaborazione preservando gli standard di qualità dei servizi nei quali sono impegnate.

“Siamo di fronte a una grave crisi del settore – dichiara la presidente nazionale Eleonora Vanni – Sono urgenti misure e interventi per sostenere il settore e i 20mila lavoratori a rischio dentro questa emergenza. Accanto alla gestione dell’emergenza sanitaria il Governo e le Regioni devono prontamente occuparsi anche delle ricadute sulle imprese e sui lavoratori per evitare che ad emergenza si sommi altra emergenza sociale ed economica. La cooperazione sociale è disponibile a collaborare per individuare le soluzioni praticabili”.

 

 

Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su whatsapp
Condividi su telegram
Condividi su email
Condividi su print
Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su email
Condividi su print
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy: