UMBRIA FERMA AL PALO PER LA SPESA SOCIALE: IL COMMENTO DI ANDREA BERNARDONI

Nel 2022 la spesa sociale media pro-capite in Italia è stata di 154 euro all’anno, ma in Umbria si ferma a 117 euro, una delle più basse del Paese. È quanto evidenzia Andrea Bernardoni, presidente di Legacoopsociali Umbria, in un’analisi basata sui più recenti dati Istat relativi alla spesa dei comuni per i servizi sociali e socioeducativi.

“Questo dato – spiega Bernardoni – non pone solo un tema di equità e giustizia sociale, ma anche di produttività e competitività del sistema delle imprese. Per queste ragioni è prioritario incrementare il livello della spesa sociale dei comuni umbri, raggiungendo almeno il valore medio nazionale”.

Nel dettaglio, nel 2022 la spesa sociale complessiva dei Comuni umbri è stata di 100,7 milioni di euro, ben al di sotto dei 132,3 milioni che si sarebbero raggiunti con un impegno pari alla media italiana. Se l’Umbria avesse speso come la vicina Toscana, la cifra sarebbe arrivata a 143,6 milioni di euro.

Nonostante un aumento della spesa nel decennio 2012-2022 (da 88 a 117 euro pro-capite), il divario con la media nazionale è cresciuto, passando da –28,8 euro nel 2012 a –37 euro nel 2022. “Le regioni confinanti – osserva Bernardoni – hanno livelli di spesa significativamente più alti: 132 euro nelle Marche, 168 in Toscana e 180 nel Lazio”.

Secondo Bernardoni, la bassa spesa sociale non si traduce solo in una minore tutela per le persone fragili, ma anche in ricadute negative sul lavoro femminile e sulla produttività.
“Una rete di servizi sociali poco strutturata – afferma – scarica il lavoro di cura sulle famiglie, soprattutto sulle donne, riducendo la loro partecipazione al mercato del lavoro e favorendo occupazioni precarie o part time involontarie. Una maggiore spesa sociale è quindi una leva per la crescita inclusiva e per la competitività del territorio”.

Bernardoni propone che il nuovo Piano Sociale regionale dell’Umbria, in fase di elaborazione, fissi un obiettivo chiaro e verificabile: incrementare progressivamente la spesa sociale dei Comuni umbri fino a 150 milioni di euro entro il 2030, definendo traguardi annuali per ogni zona sociale. “Solo con un impegno concreto e condiviso – conclude Bernardoni – l’Umbria potrà recuperare il ritardo accumulato e potenziare la rete dei servizi sociali a favore dei cittadini più fragili”.

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