SICILIA: IL DOCUMENTO DI LEGAOCOPSOCIALI PER IL WELFARE REGIONALE

Legacoopsociali Sicilia ha redatto e diffuso un documento con proposte programmatiche sul welfare regionale.

 

Nello  scenario  attuale,  segnato  profondamente  da  incertezza  e  crisi, fare  impresa  sociale  significa  sapersi  adattare  ed  evolvere  costantemente,  adeguandosi  alle  continue  sollecitazioni  provenienti dal territorio, dalla Comunità in cui operiamo.

È  tempo  di  trovare  nuove  strade,  nuove  “vie  di  comunicazione”,  per  realizzare  un’interlocuzione forte tra Cooperazione Sociale e Istituzione per dare corpo ad un’idea condivisa di  welfare  che  possa  garantire  continuità  ed  equità  nella  distribuzione  delle  risorse  e  nuove  progettualità in grado di rispondere alle odierne esigenze della comunità.

Legacoopsociali  Sicilia  sente  la  responsabilità  di  sollecitare  la  politica  regionale  del futuro  affinché si passi ai fatti concreti e non si propinino alla nostra comunità solo parole.   Per  questo  condividiamo  quelli  che  consideriamo  i  cardini  fondamentali  di  una  visione  concreta di prossimità che deve diventare atto politico nel suo significato più puro e reale.

Le politiche sociali devono avere il primo posto nell’agenda delle priorità, per una democrazia  sostanziale in una Regione che abbia a cuore la tutela della dignità della persona. La Regione di fatto è  chiamata a dare linee guida per costruire una rete sinergica e innovativa, un nuovo sistema di welfare  capace di andare oltre la risposta riduttiva all’emergenza (che mai si esaurirà) e all’assistenzialismo,  favorendo un approccio sistemico, comunitario e partecipativo, basato su politiche integrate.

Il welfare non può più essere riparativo, frammentato e residuale, ma proattivo, stabile nel  tempo e basato sulla promozione della co‐programmazione e co‐progettazione con la Cooperazione  Sociale,  strumenti fondamentali  di  co‐responsabilizzazione  per il  bene  della  nostra  comunità,  che  deve andare avanti senza lasciare nessuno indietro.  1. Riaffermare il valore unico ed irripetibile della persona umana.   Assicurare con azioni concrete la tutela dei diritti umani delle persone con fragilità tenendo  conto che rientrano in questo ambito tutte le persone che si trovano in una condizione di disabilità,  di non autosufficienza, di cronicità, anziani, minori, migranti, e in tutte le situazioni di disagio dovute  alla mancata inclusione;

Questo significa operare una concreta integrazione tra i vari servizi sociali (Enti Locali, ASP,  Terzo Settore) per una presa in carico comunitaria ed un unico progetto di inclusione sociale (casa,  lavoro, servizi, assistenza, conciliazione dei tempi di vita).

Il principio di sussidiarietà e di partecipazione devono essere alla base dello sviluppo delle  politiche sociali mettendo al centro la persona.  Oggi si impone una nuova visione della politica dei Servizi che punti a comporre e proporre  soluzioni integrate di assistenza e sostegno, che comprendano interventi di accoglienza, domiciliari e  residenziali e che, parallelamente alla cura, incoraggino percorsi di inclusione e autodeterminazione,  valorizzando la partecipazione delle persone e dei contesti locali.

Una visione nuova dei Servizi, nella quale ad essere in gioco non è soltanto l’organizzazione  del Sistema, ma l’obiettivo stesso del prendersi cura nell’accezione più ampia del termine.  È  necessario  promuovere  l’emancipazione  da  modelli  organizzativi  che  tendono  a  ridurre  l’essere umano ad un insieme di parti e il Sistema dei Servizi all’officina che ne aggiusta «i pezzi rotti»,  proponendo una visione dove il “prendersi cura” delle parti sia affiancato alla cura della sua possibilità  di interagire con l’ambiente promuovendo una filiera integrata di interventi e servizi.

Il traguardo è riuscire a tradurre in operatività di sistema un approccio culturale largamente  diffuso: la persona al centro della progettazione e dell’azione dei servizi, passando dalla logica della  prestazione alla costruzione condivisa di un progetto di vita autonoma e indipendente.  È tempo di coniugare la parte politico‐organizzativa con la parte economica per realizzare una concreta  integrazione socio ‐ sanitaria.

Occorre  provvedere  a  far  funzionare  i  servizi  dedicati  alla  persona,  prevedendo  una  loro  riorganizzazione, rivisitazione degli standard e delle rette, potenziando l’equipe multiprofessionali con  i professionisti che al momento mancano, nel rispetto del rapporto operatore/popolazione e attivare,  sostenere e velocizzare tutte le procedure necessarie perché gli Enti Locali e le ASP possano assumere  personale nei servizi sociali (Assistenti Sociali, Educatori, Psicologi, Neuropsichiatri infantili, Sociologi…)  al fine di permettere una maggiore qualità dei servizi e le pari opportunità tra tutti i cittadini.    Superare l’attuale diseguaglianza di accesso ai servizi socio‐sanitari.

È necessario orientare la spesa laddove i bisogni sono cresciuti o sono stati trascurati.     Più che in passato, serve rafforzare gli interventi o individuarne nuove tipologie. Va assicurato  un accesso ai servizi più semplice e rapido da parte dei cittadini e delle famiglie.

I  costi  del  welfare  devono  essere  sostenuti  non  solo  con  specifiche  e  coraggiose  scelte  prioritarie di bilancio, ma anche con azioni di riorganizzazione e razionalizzazione di tutte le risorse,  senza sacrificio degli standard di qualità.

È fondamentale integrare i vari fondi e i vari trasferimenti (FNPS, PNRR, Fondo Povertà, Fondo  povertà estrema, FNA, Fondo Infanzia, Care giver, Violenza di genere, FAMI, FSE+, Contributo Affitti,  Fondo  per  il  contrasto  alla  povertà  educativa,  povertà  alimentare…)  per  non  creare  contrasti  e  disallineamenti,  non  garantendo  le  pari  opportunità  e  sprecando  risorse  importanti.  Occorre  immaginare  una  unica  programmazione  e  che  la  Regione  Siciliana  si  riappropri  delle  proprie  competenze costituzionali programmatorie.

Questo progetto di welfare richiede che la Regione svolga un ruolo di regia e garanzia capace  di focalizzare e mobilitare tutte le energie possibili, favorendo la nascita e la crescita di nuovi modi di  stare nella società delle persone: le cooperative sociali, la cultura della responsabilità sociale delle  imprese, la cittadinanza attiva.

Gestione coordinata dei Servizi ‐ attuazione dell’Integrazione Sociosanitaria   Strutturare procedure e linee guida definite e condivise affinché il Cittadino abbia la possibilità  concreta di un accesso unitario al Sistema Integrato dei Servizi e la garanzia di una presa in carico  globale  del  bisogno  di  salute  in  un’ottica  di  rete,  in  contrasto  con  l’offerta  dell’attuale  sistema  sociosanitario istituzionale che risulta molto frammentato, caotico, sprovvisto di un livello di governo  che  ricomponga  gli  interventi  in  favore  del  cittadino  e  della  sua  famiglia  e  garantisca  continuità  assistenziale (Progetti  Individuali  ex  art.  14,  Budget  di  Salute,  Comunità  Alloggio  per  le  diverse  tipologie di Utenza, ecc…)

Questo significa porre in essere livelli di “benessere sociale” difficilmente conseguibili con linee  organizzative  basate  sulla mera offerta  di  prestazioni, e  incentivare  un  nuovo  rapporto  tra Servizi  ‐  Istituzioni e Cittadini tale da generare la costruzione di una rete in cui legami, sinergie e connessioni tra  le  risorse formali,  informali,  primarie e  secondarie,  concorrono  ad  “ottimizzare  le  risorse,  impedire  sovrapposizioni di competenze e settorializzazione delle risposte” (Legge 328/2000 art. 22 comma 1).    Imprescindibile per la realizzazione di questo fondamentale obiettivo è dare piena attuazione  e  compimento  a  quanto  previsto  dal  Decreto  Interassessoriale  Famiglia  ‐  Salute  n.  132/GAB  del  31.12.2020  che  istituisce  “La  Cabina  di  Regia  per  l’integrazione  Sociosanitaria”,  affinché  venga  concretamente realizzata l’integrazione sociosanitaria,  il “Piano delle azioni e dei servizi socio‐sanitari  e  del  Sistema  unico  di  accreditamento  dei  soggetti  che  erogano prestazioni  socio‐sanitarie”,  per  il  superamento  della  logica  concorrenziale,  inconcepibile  per  i  Servizi  alla  Persona  e  arrivare  al  Convenzionamento degli stessi;

È auspicabile che, come sancito anche dalla sentenza n. 131/2020 della Corte Costituzionale,  per la promozione di una coprogrammazione efficace ed efficiente per la nostra Regione, il tavolo  Tecnico sia integrato con le Associazioni di Categoria della Cooperazione Sociale perchè il dialogo è il  valore del bene comune.

Legacoopsociali Sicilia vuole guardare al futuro con speranza ed entusiasmo, consapevole che alla  base del suo pensare ed operare c’è sempre l’impegno verso tutti coloro che nella Cooperazione Sociale si  prodigano con il loro lavoro che va riconosciuto, garantito, tutelato prima di tutto da chi ci governa.

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