“Da oggi, con le Linee guida e il Regolamento di Roma Capitale ‘affidamento di Contratti Pubblici sopra e sotto soglia per l’inserimento lavorativo di persone a forte rischio di esclusione sociale’, con l’applicazione della quota di riserva del 5% degli appalti alle Cooperative sociali di tipo B, presenti nell’apposito albo capitolino, si percorre una strada del tutto innovativa e di inedita sperimentazione. Un esempio anche a livello nazionale per una inclusione concreta delle persone in condizione di fragilità sociale”.
Così in una nota le tre grandi centrali della Cooperazione sociale del Lazio, Agci Imprese Sociali Lazio, Confcooperative – Federsolidarietà Lazio e LegacoopSociali Lazio.
“Riservando alla Cooperazione sociale, da parte del Comune di Roma e delle sue società partecipate, questa percentuale nei vari settori merceologici, – proseguono – si dà piena dignità alle persone svantaggiate, creando l’opportunità di nuovi posti di lavoro e, quindi, l’opportunità di contribuire al benessere e alla crescita economica della comunità cittadina”.
“Si tratta di un autentico passaggio storico, esemplare per Roma Capitale, una metropoli in cui la realtà della Cooperazione continua a rappresentare un modello di crescita solidale verso uno sviluppo economico, inclusivo e coesivo. In concreto, le cooperative costituiscono uno dei tasselli fondamentali del welfare capitolino, un autentico pilastro dell’economia sociale.
Oggi intendiamo ringraziare per tutto il lavoro preparatorio e collaborativo l’assessore alla Scuola, formazione e lavoro di Roma Capitale, Claudia Pratelli, e la prima firmataria e promotrice, la presidente della Commissione Lavoro, Erica Battaglia e tutti i consiglieri dell’Assemblea Capitolina che nel 2023 all’unanimità avevano approvato il Regolamento”, sottolineano i responsabili regionali delle tre grandi centrali della Cooperazione sociale, Marco Olivieri, Luciano Pantarotto e Anna Vettigli.


