#NOICISIAMO, TORINO: SOSTEGNO A DISTANZA PER BAMBINI E RAGAZZI DI COOP IL MARGINE

L’ultima lettera della Garante Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza parla molto chiaro: “è necessario pensare al presente dei bambini e dei ragazzi per garantire loro un futuro”.

La chiusura delle scuole per l’emergenza COVID-19 ha avuto un impatto durissimo non solo sulla continuità didattica e relazionale tradizionale, ma ancor di più sui percorsi di inclusione che riguardano bambini con disabilità, disturbi psichici o in povertà economica e marginalità sociale.

L’Area minori della Cooperativa sociale Il Margine di Torino, proprio per continuare a mantenere viva una relazione fondamentale con i bambini che da anni segue sui territori, e con le loro famiglie, ha attivato una rete di iniziative a distanza.

Letture e tutorial di attività per i bambini dell’Asilo nido e Scuola dell’Infanzia Bambini di Terezin e dell’Asilo nido Pimparadiso di Grugliasco. Attività mirate per bambini e ragazzi dai 6 ai 16 anni con Disturbo dello Spettro Autistico che frequentano il CESM – Centro educativo Specializzato del Comune di Torino, o che sono seguiti dagli educatori direttamente sul territorio, a scuola e in famiglia, per sostenerli nello sviluppo delle loro autonomie e competenze relazionali.

Un lavoro creativo che ha attivato competenze trasversali tra gli educatori delle diverse équipe, che si sono messi in gioco per trovare nuovi linguaggi con cui raggiungere i bambini e le loro famiglie, facendoli sentire partecipi. Vicini nella distanza.

Il sito Facebook della cooperativa è diventato un canale privilegiato per mettere in comunicazione educatori, bambini e famiglie (condividendo materiali video, o link al canale YouTube del Margine), mentre sull’homepage del sito, oltre a dare spazio a tutte le iniziative attivate dalla cooperativa all’interno dei suoi diversi servizi in continuità con la campagna #noicisiamo, è stato creata un’area dedicata dove raccogliere il lavoro degli educatori, in modo da renderlo sempre disponibile.

In queste settimane abbiamo dovuto imparare molto in fretta che, per continuare a prenderci cura delle persone più fragili in una situazione di emergenza sanitaria che ha cambiato radicalmente abitudini, regole e consuetudini radicate, occorre re-inventarsi, sperimentare, lavorare in modo diverso.

Ad esempio, come muoversi quando si tratta di continuare a garantire percorsi di inclusione a bambini e mamme che stanno vivendo la realtà carceraria, seppur all’interno di un istituto a custodia attenuata come l’ICAM?

Se i servizi scolastici sono sospesi, i bambini non possono più frequentare il nido e la scuola per l’infanzia del quartiere. Non possono vedere le loro maestre, né giocare con le educatrici che normalmente passavano con loro l’intera mattinata per sostenere il processo di inserimento e garantire una relazione continua tra l’esterno e la realtà delle madri detenute. Costruendo fiducia.

Così, anche in questo caso, si è trattato di individuare altre strade per dare continuità a questo delicato lavoro di rete e tenere aperto il dialogo tra l’ICAM e la scuola. Per garantire ai bambini e alle loro famiglie un servizio fondamentale e necessario. Attraverso video saluti e attività condivisi su Facebook o via mail.

 

Chi lavora con i bambini e i ragazzi sa molto bene che qualsiasi progettazione educativa non può prescindere da una piena tutela dei loro diritti: crescere in un ambiente sano, accedere a un’educazione di qualità, essere protetti e inclusi, godere appieno di spazi di libertà e gioco.

 

Per le cooperative sociali che si occupano di minori questo significa attivarsi e innovarsi per continuare a garantire servizi fondamentali anche a fronte dell’emergenza in corso.

 

Se è così #andràtuttobene, a patto che il Terzo Settore tutto sia adeguatamente sostenuto.

 

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