Per superare il dramma collettivo impostoci dall’emergenza Coronavirus è importante che ognuno, soprattutto le Istituzioni, facciano la propria parte. È importante riuscire ad analizzare il problema in tutte le sue sfaccettature, senza dimenticare niente e nessuno. In momenti come questo, che cambiano la vita dell’intera comunità, bisogna saper pensare a tutelare il benessere di tutti. Tra questi tutti, un’attenzione speciale deve andare ai soggetti più fragili e vulnerabili e tra questi, ci sono senz’altro i bambini e i ragazzi. Sono proprio loro, infatti, a subire in modo particolarmente grave restrizioni enormi e mai viste prima alla vitalità ed alla socialità.
Se per noi adulti può essere relativamente facile riuscire a comprendere e ad accettare il senso delle limitazioni che stiamo vivendo, per bambini e ragazzi questo può risultare molto più difficile e faticoso.
I genitori, che in questo momento devono occuparsi 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 dei propri figli, hanno il gravoso compito di spiegare loro quello che sta accadendo, provando a rendendoglielo accettabile. Devono farlo senza poter più contare sul ruolo aggregativo e contenitivo della scuola, della parrocchia, delle associazioni sportive, ma anche del gruppo dei pari.
In questi giorni i figli chiedono sempre più spesso quando si tornerà alla “normalità”, quando potranno riprendere ad uscire con gli amici, a giocare a calcio, ad andare a danza, a far visita a nonni, zii, cugini, ecc. Domande alle quali nessuno al momento riesce a dare risposte certe. I media, inoltre, ci rimandano un segnale sempre più chiaro: il ritorno alla normalità, che non sarà più quella di prima, sarà lento, graduale e lungo.
Diventa allora evidente che pensare al benessere dei più giovani significa in questo momento pensare a dare una mano d’aiuto ai loro adulti di riferimento che, preoccupati anche dei gravosi effetti economici che questa crisi infligge alle famiglie, possono trovarsi in seria difficoltà a gestire le ansie dei propri figli.
Consapevole di questo specifico risvolto della crisi, il Centro specialistico per la cura e la protezione dell’infanzie e dell’adolescenza “La Casa di Nilla”, ha voluto promuovere l’iniziativa di un vademecum per aiutare genitori e figure educative a spiegare l’emergenza Coronavirus ai più giovani.
Si tratta di consigli pratici, che nascono anche dall’ascolto dei bisogni dei bambini e dei loro genitori, che il Centro effettua attraverso uno apposito sportello di consulenza psicosociale.
L’obiettivo è quello di preservare il benessere psicologico e sociale dei nostri bambini e dei nostri ragazzi, così come in tutte le sue articolazioni ci impone la Convenzione Onu sui diritti del fanciullo.
Scarica il vademecum su questo link
Lea Concolino – Assessore al Welfare del Comune di Catanzaro
Giancarlo Rafele – Direttore Centro specialistico La Casa di Nilla di Catanzaro


