Due diventa uno’ è lo slogan che campeggiava sullo schermo della sala che ha ospitato la presentazione del primo bilancio sociale della Cooperativa Sintesi-Minerva, nata ufficialmente il 1 gennaio 2021 in seguito alla fusione delle due coop sociali attive da anni sul nostro territorio. Un ‘colosso’ a servizio della persona e del territorio al cui vertice c’è la presidente Cristina Dragonetti, ormai da anni impegnata nel campo del sociale con importanti esperienze anche in altre onlus.
Quando è iniziato il percorso di fusione?
Ufficialmente è avvenuto il 1 gennaio 2021, ma il lavoro viene da lontano. Si tratta infatti di un progetto presentato nel giugno 2020 ma maturato già nel 2018. Sintesi ha incorporato Minerva ed è nato questo nuovo soggetto.
La pandemia vi ha rallentato?
No, era un meccanismo che, come detto, abbiamo iniziato a preparare da tempo e fermare il lavoro sarebbe stato un suicidio. Di fusioni se ne provano tante ma realizzarle non è facile.
Come ci siete riusciti?
Con la voglia di arrivare in fondo, con la lungimiranza e la generosità di Sintesi di proporre la Presidenza alla cooperativa che veniva incorporata, cosa che credo non sia stata semplice, ed a costo di tanta fatica. Non è stato facile. Anche se la fusione a rischio non è mai stata, non sono mancate le litigate durante il percorso, ma ce l’abbiamo fatta e la cosa bella è rappresentata dalle centinaia di persone a cui diamo da lavorare.
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