CRISI DEMOGRAFICA IN EMILIA ROMAGNA: IL RUOLO DELLE COOPERATIVE SOCIALI

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Un’analisi statistica dell’Istituto Ricerche Economiche Sociali (IRES) conferma il saldo naturale negativo. In Emilia-Romagna per ogni 100 persone in età lavorativa (15-64 anni) 58 risultano non attive. L’età media cresce e la quota degli over 75 nel 2024 ha superato il 13%. Negli ultimi 30 anni è aumentata la necessità di servizi per persone anziane sole, bisognose di monitoraggio.

In questo contesto di crisi demografica, il sistema sanitario e socioassistenziale fatica a reggere. La mancanza di infermieri ed educatori è costante. A pagarne le conseguenze sono soprattutto le persone più fragili.

Le cooperative sociali contribuiscono a colmare queste carenze e rispondono ai bisogni emergenti. In Emilia-Romagna, le cooperative sociali associate a Legacoop sono più di 200, con oltre 33.000 lavoratori e 61.800 soci. Il valore della produzione è di 1,7 miliardi di euro, con una crescita del +31% rispetto al 2018. Numeri in aumento, segno di un settore sociale che, nonostante le difficoltà, continua a crescere.

La cooperazione sociale svolge un ruolo fondamentale nel sistema di welfare regionale. Attraverso interventi integrati, fornisce servizi educativi e sociosanitari per intervenire sui bisogni emergenti della popolazione civile.

Le cooperative sociali si impegnano per generare valore sociale e innovazione. Mettono al centro del loro operato l’idea della promozione umana e della responsabilizzazione di chi riceve cure o sostegno.

L’impegno della cooperazione sociale rispetta e attua le indicazioni del PNRR sulle politiche sociali.

Questo è possibile anche grazie alla collaborazione con le istituzioni regionali. La Regione Emilia-Romagna ha creato un fondo per la non autosufficienza per supportare le realtà che erogano servizi per le persone in condizioni di fragilità.

Per rispondere alle sfide demografiche e sociali dell’oggi è necessario rafforzare il partenariato pubblico-privato. Attraverso la co-progettazione e la co-gestione vogliamo creare sinergie di filiera che rendano il lavoro sociale un veicolo di benessere, emancipazione e innovazione.