CONGRESSO LEGACOOPSOCIALI EMILIA ROMAGNA: “ALZATE SALARI O SARÀ BURNOUT”

Sociali ER Alberani

(Agenzia Dire) – Bisogna rinnovare il patto sul lavoro sociale in Emilia-Romagna. È ora che le persone attive nelle coop del settore, infatti, “dispongano di un salario migliore, almeno come quello delle colleghe e dei colleghi che lavorano nella pubblica amministrazione”. È lo slancio di Alberto Alberani, responsabile dell’area Welfare della Legacoop regionale, oggi al sesto congresso di Legacoopsociali Emilia-Romagna a Bologna (in scia a quelli territoriali di Legacoop Romagna, Bologna, Emilia Ovest ed Estense).

Alberani, dopo un paio di mandati alla guida come vicepresidente nazionale di Legacoopsociali, al fianco della numero uno Eleonora Vanni, si prepara a cedere il testimone a Massimo Ascari, già nel Consiglio di presidenza dell’associazione, unico candidato verso il congresso di Roma del 28 e 29 novembre. In assemblea alla casa di quartiere Katia Bertasi, dove partecipano anche i vertici nazionali di Legacoopsociali (la stessa Vanni) e Legacoop (Simone Gamberini), oltre a dirigenti cooperatori esperti come Pierluigi Stefanini, Alberani titola “parità di lavoro a parità di salario”: pur ringraziando la presidente della Regione Irene Priolo e il suo predecessore Stefano Bonaccini per il lavoro portato avanti fin qui, il presidente sprona a migliorare le condizioni occupazionali “per evitare burnout ed esaurimento delle motivazioni” nelle lavoratrici e nei lavoratori che si occupano di anziani, educazione e non solo.

Si tratta di persone che accompagnano o intrattengono i bambini negli asili, operai della manutenzione del verde, operatori attivi nelle case di riposo, ristoratori di cooperative sociali di tipo B. “Gente che si spacca la schiena”, ripete a più riprese il presidente nella sua relazione. Per tutto questo, è ora di adeguare le tariffe dei servizi sociali.
Di più: senza “un impegno urgente” di Regione, Comuni e Ausl, “non riusciremo ad erogare le prossime tranche contrattuali a partire da quella di novembre”, avvisa Alberani.

Il rammarico in sala, allora, è per il tavolo sfumato con la Regione, quello che avrebbe dovuto aggiornare il quadro: “Chiediamo di nuovo alla Regione Emilia-Romagna di attivare un tavolo sul lavoro sociale e di cura”, scatta il presidente di Legacoopsociali Emilia-Romagna, esprimendo il “dispiacere” per la sua mancata convocazione finora nonostante fosse stato “inserito nel programma di mandato: di fatto, non è mai partito a parte un primo incontro di insediamento”. Si tratta di un’urgenza più che mai viva verso le elezioni regionali del 17 e 18 novembre, quando “la Regione avrà un nuovo presidente: lo dico al maschile come dice la nostra presidente del Consiglio”, sorride Alberani al congresso.

Intanto il valore della produzione di Legacoopsociali Emilia-Romagna, dopo il -7% nel 2020 sul 2019, ha via via recuperato dopo la pandemia fino ad arrivare ad un +8% tra 2022 e 2023. Tra 2018 e 2023, così, si è arrivati al +31,1%. Tra i dati principali di Legacoopsociali Emilia-Romagna (aggiornati al 2023 e oggi in crescita), illustrati in sala da Mattia Granata del centro studi Legacoop, emergono 204 imprese e ormai oltre 33.000 dipendenti, con 61.800 soci, per un valore della produzione regionale attorno a quota 1,7 miliardi di euro. Nello stesso periodo, i dipendenti sono cresciuti del 10,8%, arrivando a quota 32.298 l’anno scorso.

Venendo ai prossimi mesi, secondo un sondaggio interno la tendenza è stazionaria (al 70%) sia sull’occupazione sia sugli investimenti delle aziende (65% del campione), a fronte di un trend sulla domanda stazionario, di nuovo, al 66%. Legacoop sociali Emilia-Romagna rappresenta quindi, dal punto di vista dei soci, il 39% del settore nazionale di Legacoop