SERVIZI EMERGENZA URGENZA 118: LETTERA APERTA DI LEGACOOP SARDEGNA ALLE ISTITUZIONI

118

“Lettera aperta” alla Giunta, al Consiglio Regionale e alle Istituzioni di competenza sulla situazione servizi emergenza urgenza 118.

Ci troviamo costretti a scrivere questa “lettera aperta” per denunciare il ritardo, se non la perdurante inerzia, nell’affrontare le gravi criticità che contraddistinguono le attività svolte nell’ambito dei servizi di emergenza urgenza 118 dai diversi soggetti del terzo settore convenzionati con Areus.

Un ritardo che, per quel che concerne nello specifico la cooperazione sociale, determina un crescendo di uno stato di incertezza del futuro lavorativo dei soci, dei dipendenti e delle stesse organizzazioni, sempre più costrette a fare i conti con una dotazione di risorse inadeguata e incerta a fronte della necessità di programmare investimenti e spese a garanzia della qualità delle attività da erogare ai cittadini.

Sono passati ormai 10 mesi (24 gennaio 2025) dall’ultimo incontro tenuto presso l’Assessorato alla Sanità per discutere la nuova convenzione da stipulare per la gestione delle postazioni e definire il percorso che avrebbe dovuto portare alla riorganizzazione del sistema dell’emergenza urgenza in coerenza con i principi indicati dalla riforma nazionale del terzo settore.

A fronte delle dichiarazioni di voler lavorare in maniera partecipata e in tempi brevi, si disse 6 mesi, alla definizione di una convenzione per mettere in sicurezza le attività in essere e accompagnarle in un processo di profondo cambiamento del sistema, non possiamo che constatare che queste dichiarazioni risultano completamente disattese e senza alcun
seguito concreto.

Ancora nel mese di giugno, nell’ambito di incontri formalmente richiesti dalla nostra Associazione di rappresentanza, alla presenza degli Assessori alla Sanità e del Lavoro, del Commissario di AREUS e di importanti funzionari di tali istituzioni, sono state espresse identiche dichiarazioni che ad oggi risultano lettera morta. Questa situazione risulta sempre più insostenibile!

Una attività di fondamentale importanza per la vita dei cittadini e delle cittadine, che richiede una sempre maggiore qualificazione e professionalizzazione degli operatori che vi sono impegnati, rimane in un limbo di indecisioni e precarietà.

Ribadiamo l’urgente necessità di definire le nuove regole per l’organizzazione e gestione dell’emergenza urgenza, crediamo indispensabile che si giunga, anche tramite una fase transitoria ma ben delimitata, al riconoscimento ai soggetti gestori dei costi necessari per la regolare contrattualizzazione del personale impegnato nelle postazioni.

È questa l’unica strada per mettere in sicurezza i presidi del territorio ed evitare che importanti risorse umane ormai professionalizzate, per la perenne incertezza sul proprio futuro, abbandonino le attività che oggi svolgono, con un grave danno per la sicurezza dei cittadini e la qualità del servizio.

Chiediamo che l’Assessorato alla Sanità convochi in tempi rapidi un incontro con tutti gli attori impegnati sul campo per illustrare e discutere il disegno con il quale intende organizzare il sistema del 118 convenzionato con il terzo settore. Che si illustrino e siano oggetto di confronto di merito i criteri e le modalità con le quali si intende procedere all’accreditamento e affidamento delle postazioni territoriali, nonché le forme con le quali riconoscere, ai diversi soggetti convenzionati, i costi diretti e indiretti che devono essere sostenuti per l’organizzazione dei servizi e delle attività di soccorso nell’emergenza urgenza.

In una situazione a tutt’oggi fortemente delicata per l’intero sistema sanitario regionale, l’emergenza urgenza 118 costituisce una risorsa fondamentale che garantisce, nei diversi territori dell’isola, una tempestiva presa in carico dei cittadini a tutela della loro salute.

Una risorsa che, in molte situazioni, subisce le lunghe attese che si vivono nei servizi di “Pronto soccorso”, con il conseguente spesso inappropriato fermo dei propri mezzi e operatori. Determinando ulteriori criticità nel presidio del territorio e conseguenti diseconomie nella gestione delle attività.

Sono elementi ampiamente noti e non da oggi. Si dia finalmente a queste problematiche la giusta attenzione, le si affrontino
adeguatamente, così come lo si fa per altre situazioni ed esigenze in sanità e non solo; lo si deve alle organizzazioni, ai soci e ai lavoratori che sono impegnati con passione e sacrificio a garantire ai cittadini e alle cittadine interventi che possono rappresentare lo spartiacque tra la sopravvivenza o la perdita della vita.

Non vogliamo pensare che dopo tanto parlare il 2025 si chiuda senza un nulla di fatto. Servono atti che contribuiscano ad evitare il crescere di un senso di solitudine e di sfiducia tra cittadini e operatori, organizzazioni che, pur tra mille difficoltà, continuano ad operare ispirandosi a principi e finalità di interesse generale, di cittadinanza attiva.

In caso contrario per le Istituzioni, la politica tutta e per le stesse realtà che si assumono la responsabilità di esercitare la rappresentanza dei portatori di interesse, sarebbe una grave perdita di credibilità, di cui non sentiamo il bisogno. Confidiamo vogliate cogliere il senso e lo spirito di questo appello, avviando una fase nuova di confronto che dia concretamente seguito alle dichiarazioni di principio e agli impegni più volte assunti.

Legacoop non mancherà di costruire tutte le azioni necessarie per mantenere sul tema l’attenzione dell’opinione pubblica, delle amministrazioni locali, delle rappresentanze sociali e della politica regionale; come è consuetudine lo faremo a partire dal merito delle questioni mettendo a disposizione del confronto il nostro contributo e punto di vista.