Un orto collettivo aperto a tutti per l’inclusione sociale e l’inserimento lavorativo, che ha visto il coinvolgimento per la realizzazione e attualmente per la cura di una trentina di beneficiari, tra cui i residenti della Comunità alloggio Casa Carli, del Gruppo appartamento Il Girasole e della Comunità Via Colle di Maniago. Grazie a una convenzione siglata lo scorso luglio tra Comune e Cooperativa sociale Itaca, anche a fronte di un contributo regionale ai sensi della legge regionale n.7 20 marzo 2000, l’amministrazione comunale ha voluto e stanziato i fondi necessari per la realizzazione dell’orto all’interno del giardino del Centro di Assistenza Anziani.
L’ORTO COLLETTIVO SENSORIALE
Accessibile a tutti anche da un cancello esterno, l’orto interno alla casa di riposo è uno spazio botanico sensoriale di pace e armonia, grazie agli accostamenti tra specie vegetali diverse, che sono in totale dialogo con le necessità dei fruitori. Gli spazi sono stati, infatti, suddivisi in aree specifiche, diversificate in base alle specie arboree individuate: sono presenti tutte le aree dei cinque sensi, udito, tatto, vista, olfatto e gusto, così da accompagnare il benessere delle persone attivando la cognitività e stimolando la manualità, l’autostima e il senso di responsabilità.
BENEFICIARI COINVOLTI
Per la realizzazione e la cura dell’orto sono state coinvolte persone residenti nell’Ambito territoriale Valli e Dolomiti Friulane, in carico al Servizio sociale dei Comuni o all’AsFO, con un coinvolgimento particolare di persone con disabilità o che partecipano a progetti di vita legati alla salute mentale, rispettivamente Casa Carli, Il Girasole e Via Colle, tutti servizi gestiti dalla Cooperativa Itaca.
GLI ANZIANI METTONO A DISPOSIZIONE I SAPERI DI UNA VITA
“Grazie al progetto di orto collettivo e sensoriale intendiamo attivare percorsi di autonomia e responsabilità per le persone che ne beneficiano – afferma l’assessore alle politiche sociali, Christian Siega Vignut -, è infatti nostra intenzione osservare i loro interessi così da favorirne l’ambientamento nel nuovo contesto socio-occupazionale”.
Parimenti, il progetto potrà portare “benefici significativi anche alle persone residenti in casa di riposo – sottolinea la responsabile Franca Quas -, che avranno l’opportunità di fornire il loro prezioso apporto, insegnando sul campo come far nascere e crescere i prodotti della terra, mettendo a disposizione la loro saggezza, i saperi ed il “saper fare” appresi in una vita”.
Avviato lo scorso 1° agosto 2024 e con termine previsto il 31 luglio 2026 (ma con possibilità di proroga sino al 2030), il progetto orto sociale “consentirà, altresì, la costruzione di reti di prossimità – evidenzia l’assessore Siega Vignut -. I coordinatori dei servizi interessati saranno, infatti, chiamati a favorire e sviluppare relazioni comunitarie e solidali tra i residenti della casa anziani, i parenti, le associazioni presenti, i beneficiari più in generale, facilitando e promuovendo occasioni di incontro e scambio di esperienze per una reale integrazione anche intergenerazionale”.
Nei primi mesi di avvio sono stati piantumati e coltivati i primi ortaggi invernali quali verze, cavoli, cavoli cappuccio, finocchi e biete all’interno di vasche rialzate e accessibili così a tutti. L’attività è stata partecipata con grande entusiasmo dalla città, realizzando appieno l’obiettivo primario di “coltivare” relazioni.